I prossimi mesi faranno chiarezza sul caso Osimhen: la Procura di Napoli continua a lavorare, situazione delicata per il club azzurro
La Serie A torna a fare i conti con i tribunali. La classifica della massima serie è stata già riscritta una prima volta dopo la decisione della Corte Federale d’Appello della Figc di penalizzare la Juventus di 15 punti per il caso plusvalenze.
Una situazione che una certa maniera riguarda adesso anche il Napoli di Aurelio De Laurentiis. ‘Il Mattino’ ha scritto questa mattina che il pubblico ministero Francesco De Falco ha chiesto ulteriori sei mesi di lavoro attraverso un avviso di proroga delle indagini per il caso Osimhen. All’arrivo dell’attaccante nigeriano al Napoli, dal Lilla, sono anche legati alcuni ex Napoli che hanno compiuto il trasferimento opposto.
Ad agitare il Napoli è il trasferimento di Victor Osimhen. Il 24enne nigeriano ha lasciato il Lilla nel 2020. In quella circostanza, il giocatore si è trasferito alla società di De Laurentiis per 71 milioni di euro. Una cifra alla quale si è arrivati attraverso i 52 milioni di euro cash e gli altri 19 rappresentati dalle cessioni del portiere greco Orestis Karnezis e di tre ex Primavera: Liguori, Manzi e Palmieri.
L’accusa nei confronti del Napoli sarebbe chiaramente quella di un falso in bilancio. Questo perché i tre ex Primavera non si sono mai affacciati nell’organico del Lilla. Ciò ha creato una sovraffatturazione che avrebbe inciso sui bilanci dei due club.
Gli investigatori indagano anche sul club francese. La Procura della Repubblica di Napoli dovrebbe concludere le indagini, a questo punto, durante la primavera. La situazione del club azzurro è delicata. La vicenda potrebbe sfociare in due strade differenti. Da un lato la possibilità di arrivare ad un’archiviazione mentre dall’altra però esiste tuttavia il rischio di un’azione penale.
Con la conclusione dell’indagine, le carte arriveranno al pm che ascolterà i diretti interessati. Anche la giustizia sportiva attende gli sviluppi dopo aver precedentemente prosciolto il club di De Laurentiis. Per questo motivo Chinè potrebbe richiedere gli atti (come fatto con la Juventus). Una differenza rispetto al caso dei bianconeri, scrive ancora ‘Il Mattino’, è rappresentata dall’assenza di email e intercettazioni. “Vicende nella sostanza molto diverse”, sottolinea ancora il ‘Corriere della Sera’.
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