Il doping allunga di nuovo i suoi tentacoli sulla Serie A: due anni di squalifica. Ecco, di seguito, tutti i particolari
Non câè solo Paul Pogba, in attesa della sentenza dopo essere risultato positivo al testosterone al controllo antidoping in occasione di Udinese-Juventus dello scorso 20 agosto. Se il giocatore bianconero deve ancora attendere per conoscere il proprio destino â avendo rifiutato il patteggiamento in quanto si professa innocente, la Procura ha chiesto 4 anni di squalifica, il massimo della pena â per qualcun altro i giochi sono fatti.
Due anni di squalifica, infatti, per un altro caso di doping nella nostra Serie A a conferma del fatto che come un fiume carsico riemerge nel mondo del calcio italiano il deprecabile fenomeno del miglioramento delle prestazioni sportive tramite lâassunzione di sostanze vietate.
Nulla di fatto nellâudienza, al Tribunale di Madrid, sulla positivitĂ di Alejandro âPapuâ Gomez, riscontrata dal controllo antidoping cui è stato sottoposto a novembre del 2022, prima del Mondiale in Qatar, nel corso di un allenamento con il Siviglia.
Come riferito dal giornalista di Dazn, Orazio Accomando, il giudice si è preso qualche giorno di riflessione prima di emettere il suo verdetto, dopo che questâultimo è giĂ slittato una volta, dal 12 al 19 febbraio, con lâex orobico, attualmente sotto contratto con il Monza, che rischia 2 anni di squalifica.
Lâex Siviglia, il cui contratto che lo lega al club brianzolo scade il prossimo giugno, ha giocato in questa stagione solo due match, a ottobre, contro il Sassuolo e la Salernitana per un totale di 40â˛, prima, cioè, della notifica al Monza, tramite la FIGC, della squalifica di 2 anni da parte della Commissione Spagnola Antidoping per la presenza di tracce di Terbutalina nellâurine del calciatore argentino.
Ora, come detto, un altro rinvio dellâudienza. Laconico e con una punta di ironia il commento dellâAmministratore Delegato del Monza, Adriano Galliani, dopo lo slittamento dellâudienza dal 12 al 19 febbraio: âHanno spostato lâudienza. Evidentemente le lungaggini non ci sono solo in Italiaâ.
Dunque, il âPapuâ Gomez deve attendere qualche giorno per sapere se potrĂ di nuovo calcare il manto erboso degli stadi, con i suoi legali che sono ottimisti sul fatto che venga riconosciuta la sua buona fede e quindi la sua non colpevolezza. Lâargentino ex Atalanta, infatti, sostiene di avere ingerito uno sciroppo del figlio dopo una notte non proprio tranquilla e che, pertanto, lâassunzione è stata del tutto involontaria. Il Monza gli crede, resta da vedere se lo farĂ anche il giudice del Tribunale di Madrid.
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