Lobotka e Spalletti, amore a prima vista: lo slovacco si prende il Napoli

Il feeling tra Lobotka e Spalletti è innegabile, lo slovacco è il padrone del centrocampo del Napoli

Già dall’anno scorso Stanislav Lobotka aveva completamente cambiato marcia dopo un anno e mezzo disastroso con Gattuso. Emblematica è la corsa a Granada in cui fu anche superato dall’arbitro. Un miglioramento di forma notevole e la fiducia di Spalletti hanno dato il via a quello che oggi è tornato a essere un grandissimo centrocampista, come ai tempi del Celta Vigo. L’allenatore lo ha piazzato in mezzo al campo, a dettare ritmo e tempi di gioco, e difficilmente lo toglierà nelle prossime partite.

Lobotka Verona gol
Lobotka (LaPresse)

Lobotka, paragonato addirittura a Don Andres Iniesta da Spalletti, contro il Verona ha segnato un gol spettacolare ed è stato probabilmente il migliore in campo. Aiutato da un Anguissa imperiale e da un Zielinski che sembra ritrovato, lo slovacco ha potuto sfogare tutta la sua tecnica e il suo dinamismo. La mancanza di Fabian Ruiz, che lascerà il Napoli nelle prossime settimane, fin qui non si è sentita. E la concorrenza in mediana potrebbe aumentare con Ndombele, anche se il suo arrivo non è ancora stato definito.

Lobotka gol Verona
Lobotka e Zielinski (LaPresse)

Lobotka si è preso il Napoli

L’eventuale centrocampo a due con Anguissa e Ndombele a sostegno di un 4-2-3-1 offensivo è intrigante e Spalletti potrebbe anche proporlo in qualche partita. Ma il padrone del centrocampo del Napoli è Stanislav Lobotka: apparso sottotono nelle amichevoli pre-campionato, contro il Verona è tornato sui livelli della scorsa stagione. Il suo è un ruolo delicato, ancor di più dopo l’addio di Koulibaly e la perdita, dunque, di un maestro dell’impostazione dal basso.

Ciò che ha sorpreso è stato anche il gol di Lobotka, pura tecnica e atletismo, che ha spezzato in due il Verona e ha permesso al Napoli di mettere le mani sui tre punti. La forza dei partenopei nella prima giornata è stata la diversità delle soluzioni a disposizione: quando lo slovacco era marcato, era Anguissa che prendeva per mano la squadra e la portava dove Spalletti chiedeva.

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