La strepitosa conquista del terzo scudetto del Napoli è anche l’occasione per De Laurentiis di ribadire un concetto: ad oggi nessuno in Italia è migliore degli azzurri.
Il Napoli è campione d’Italia e per Aurelio De Laurentiis quello che è il terzo scudetto della storia azzurra rappresenta solamente l’inizio. Il diciannovesimo anno di presidenza del produttore cinematografico è coronato dalla conquista del titolo che tutti i tifosi della squadra che fu di Maradona sognavano da anni.
E per “ADL” questo scudetto del Napoli rappresenta solo l’inizio. Nel discorso tenuto ai tifosi presenti allo stadio Maradona per assistere sui maxischermi alla partita decisiva contro l’Udinese, il presidente azzurro ha ribadito con forza e con fiducia che la società continuerà a lavorare nella direzione che dovrà condurre a nuove vittorie.
Dopo questo scudetto del Napoli dovranno arrivarne altri già a partire dal prossimo campionato, per continuare alla grande il ciclo sportivo che si è aperto nell’estate del 2022 con un rinnovamento tecnico dell’organico come non accadeva da diverse stagioni. E poi De Laurentiis ha anche pronunciato due parole che hanno esaltato tutta la tifoseria partenopea: “Champions League”. Del resto il Napoli ha ormai maturato un dna europeo, essendo il club italiano che più di tutti può annoverare una partecipazione consecutiva alle coppe internazionali.
Lo “scudetto dell’onestà” del Napoli
Sempre De Laurentiis aveva accennato allo “scudetto dell’onestà”, in riferimento alle ben note vicende che hanno coinvolto la Juventus per quanto riguarda gli sviluppi dell’inchiesta Prisma, con diverse accuse rivolte alla società bianconera e che dovrebbero avere dei risvolti definitivi entro breve.
Anche i tifosi di Inter e Milan, al pari di quelli juventini, non hanno apprezzato le parole del presidente del Napoli che ha celebrato il proprio operato facendo delle allusioni per nulla velate a quanto compiuto dai diretti concorrenti. Ma va ricordato che la società azzurra può basarsi da anni su una solidità economica che la porta ad essere definita come la più virtuosa in Italia, con i conti a posto da sempre e con un progetto sportivo che ha portato anche altri trofei dal 2011 in poi tra Coppa Italia e Supercoppa Italiana. Con il terzo scudetto del Napoli è arrivata la svolta per potere iniziare a volare più in alto e per iniziare a dettare una egemonia in Serie A.
Mentre in Europa la partecipazione costante alla Champions League dovrà diventare un must. Cosa che anche Luciano Spalletti ha confermato nel post-partita di Udine. Il mister ha svelato che l’obiettivo minimo da centrare chiesto a lui dalla società era quello di partecipare costantemente alla massima competizione europea per club. La stampa non napoletana però ha interpretato le dichiarazioni di De Laurentiis come un tentativo da parte di quest’ultimo di apparire forte, in relazione anche a situazioni come il dovere alutare le posizioni dello stesso Spalletti e del direttore sportivo, Cristiano Giuntoli.
De Laurentiis non libererà il ds
Quest’ultimo è al Napoli dal 2015 e sembra che la Juventus stia pensando a lui tra le opzioni per il futuro immediato al quale affidare la medesima carica. In alternativa è spuntata fuori anche la clamorosa voce di un possibile ritorno in bianconero di Beppe Marotta, cosa che potrebbe non essere così impensabile dopo la fuoriuscita a dir poco traumatica di Andrea Agnelli e di altri dirigenti dalla stessa Juve.
Fatto sta che il progetto del Napoli poggia saldamente anche sugli attuali allenatore e ds, e quindi De Laurentiis prevedibilmente (e giustamente) alzerà le barricate per impedire a qualsiasi altro club di portargli via Giuntoli. A maggior ragione se si tratta della Juventus, con il quale già da molto tempo non avvengono più affari in ambito di calciomercato.
L’operazione Higuain fu attuata facendo infatti leva sulla clausola rescissoria presente nel contratto dell’argentino e non in seguito ad una trattativa tra le due società, come avviene normalmente. A De Laurentiis piace giocare nel rispetto delle regole, se mai dovesse avvenire qualche movimento sottotraccia da Torino allo scopo di privare il Napoli di Giuntoli, il presidente del Napoli di certo non resterà a guardare. Le sue parole sulla bontà del progetto azzurro sono anche un avviso in tal senso.