Spalletti incredulo: l’accusa sul Napoli raggela il ct

Luciano Spalletti finisce nel mirino della critica a Napoli: un’accusa gravissima lascia raggelato il commissario tecnico

La caccia al colpevole è cominciata a Napoli. O meglio, non si è mai fermata negli ultimi tre-quattro mesi. Perché i prodromi del disastro a cui stiamo assistendo si erano intravisti fin dalla scorsa estate, e in molti avevano cominciato a puntare il dito su questo o quel responsabile dello sfascio della squadra campione d’Italia.

Critiche a Spalletti
Spalletti nel mirino della critica a Napoli: il motivo (Ansa) – Ultimecalcionapoli.it

Nel mirino della critica sono finiti invischiati tutti, da Garcia, l’unico finora a pagare davvero, a Meluso, passando ovviamente per De Laurentiis, forse il vero artefice di ogni trionfo e fallimento azzurro. Per qualcuno però il reale colpevole è uno solo, e risponde al nome di Luciano Spalletti.

Si fa presto a passare da eroi a traditori, se non addirittura a carnefici, in una città che ha un cuore grande e una memoria singhiozzante. Nel bel mezzo di un marasma con pochi precedenti non solo nella storia del Calcio Napoli, ma del calcio italiano tout court, c’è chi considera Spalletti il vero grande responsabile di ciò che stiamo vedendo, di un mercato che non ha convinto, di scelte incomprensibili sugli allenatori, di un gioco che latita e di risultati che non arrivano.

Il tecnico che ha riportato il tricolore sotto l’ombra del Vesuvio dopo trentatré anni ha anche decretato, a quanto sembra, la rovina del progetto partenopeo. Una tesi che può apparire bislacca, o quantomeno opinabile, ma che in queste ore è stata portata avanti con forza da un noto giornalista, Vincenzo Imperatore, attraverso un post pubblicato sui suoi canali social.

Io so e ho le prove“, scrive nell’incipit Imperatore, utilizzando una formula che sembra ricordare il “j’accuse” di Zola (Emile, non l’amato Gianfranco). Con un post che sa di editoriale, il giornalista punta il dito contro Spalletti, principale imputato del disastro azzurro. Da ‘vecchio volpone’, il tecnico di Certaldo avrebbe secondo la sua ricostruzione gabbato De Laurentiis, Napoli e i napoletani.

Critiche feroci su Luciano Spalletti: è lui il colpevole della crisi del Napoli

Sbandierando un amore a suo dire solo retorico, si è sarebbe guadagnato l’affetto di un’intera città, sarebbe riuscito addirittura a mettere nel sacco un sindaco definito da Imperatore “nullità“, diventando cittadino onorario di una metropoli che ha tatuato sul braccio ma che non ha impresso nel proprio cuore.

Spalletti colpevole della crisi del Napoli
La crisi del Napoli è colpa di Spalletti: la ricostruzione lascia senza parole (Ansa) – Ultimecalcionapoli.it

Il noto editorialista afferma di avere le prove delle “psicopatie di Spalletti“, di colpe talmente gravi da portarlo a un’accusa che non ammette repliche, se non intelligentemente argomentate, e che rende il mister toscano una persona cui Imperatore tiferà sempre contro.

Ma quale sarebbe la macchia dell’attuale commissario tecnico azzurro? Quale il delitto commesso e perpetrato da un animo tanto subdolo e malvagio? Semplice: aver comunicato solo il 1° giugno, e non almeno due mesi prima, come sarebbe stato opportuno, a De Laurentiis la propria intenzione di non onorare il contratto.

Il che può essere anche vero, intendiamoci. Resta da capire in quale modo la comunicazione tardiva di Spalletti abbia indotto, nell’ordine, il presidente a scegliere un allenatore inadeguato (Garcia), a optare per un mercato sparagnino e confusionario, ad allontanare personaggi importanti per lo scudetto come il preparatore atletico Sinatti; a scegliere un nuovo allenatore non in linea con le aspettative (Mazzarri); a tardare in rinnovi chiave come quello di Kvaratskhelia; a mantenere in rosa giocatori che forse avrebbero preferito già la scorsa estate andare altrove da eroi, e non solo in questo mese di gennaio come fuggitivi.

Resta da capire in che modo il ritardo nella comunicazione di Spalletti possa aver indotto lo stesso Kvara a sbagliare almeno due o tre gol da solo davanti al portiere, Osimhen a mostrarsi intemperante in alcuni momenti clou della stagione, Rrahmani a diventare lo spettro di se stesso e così via.

Insomma, è vero che la caccia al colpevole è uno sport particolarmente apprezzato in Italia e sull’amato golfo partenopeo. A volte però in questa spasmodica ricerca sembra si perda di vista una semplice ma grande verità: il capro espiatorio è quanto di più effimero si possa volere, perché le responsabilità in fallimenti di questo tipo non sono mai d’uno solo, ma sempre di un intero gruppo di persone.

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