Il mondo del calcio piange la scomparsa di Sven-Goran Eriksson, l’ex leggendario allenatore di Serie A che è morto all’età di 76 anni.
Stava combattendo contro un brutto male, incurabile, come più volte dichiarato da lui stesso nelle ultime interviste. Il calcio italiano e non solo perde una figura importantissima, un uomo che ha cambiato per sempre la storia del calcio, con la Serie A che disporrà quasi sicuramente un minuto di silenzio, probabilmente già a partire da questa sera, sui campi dei posticipi in Italia, tra Como e Verona.
Unico nel suo genere, capace di farsi amare da diverse tifoserie, anche rivali tra di loro. Un’icona nel calcio per cinquant’anni, unico a vincere il campionato e coppa nella stessa stagione, in tre campionati diversi. Lo ha fatto in Italia, in Portogallo e in Svezia, un record che continua ad avere soltanto lui, nonostante la grandezza di allenatori quali Mourinho, Guardiola, Ancelotti e altri manager mondiali.
Lutto nel calcio: è morto Eriksson, la Serie A piange un’icona mondiale
Lascia un vuoto indelebile, è la frase che scrivono in queste ultime ore praticamente tutte le squadre che mandano un messaggio di cordoglio per quanto accaduto a Sven-Goran Eriksson.
Il tecnico, che ha segnato la storia in particolar modo di Lazio e Sampdoria in Italia, è scomparso all’età di 76 anni. Proprio quest’oggi l’annuncio ufficiale da parte degli organi di stampa internazionali, che hanno così annunciato la morte di Sven-Goran Eriksson.
Alcune squadre giocheranno con il lutto al braccio, da capire se tutto questo sarà disposto dall’intera Lega Serie A. Ciò che è certo è che sarà disposto il minuto di silenzio, probabilmente su tutti i campi e non solo questa sera, in occasione dei due posticipi di lunedì di Verona-Juventus e Como-Cagliari.
Lutto in Serie A: chi era Sven-Goran Eriksson
Ha segnato per sempre la storia del calcio Mondiale e italiano, lo Scudetto con la Lazio che ha cambiato per sempre la storia dei biancocelesti. Mai competizione tra Roma e Lazio, riuscendo addirittura ad essere amato da entrambe le tifoserie, anche se poi è in biancoceleste che vincerà di più. La Lazio vincente di Erikssen e poi la Sampdoria del dopo Boskov, senza dimenticare Roberto Baggio a Firenze, con la Fiorentina. Insomma, ha fatto di tutto per incidere nel calcio e i messaggi di affetto che arrivano oggi, confermano quella che è la grandezza di chi ci seppe vedere anche sul Napoli che fu di Luciano Spalletti. Di seguito, un passaggio in un’intervista del 2022 dove parlò, vedendoci prima di tutti gli altri, di quello che sarebbe stato poi lo Scudetto vinto dal Napoli.
Eriksson e quelle parole sul Napoli dello Scudetto
Quelle che seguono, a Il Mattino, sono le parole che furono di Eriksson, “profetiche” sul Napoli dello Scudetto. Prima della stagione della consacrazione del 2022/2023, queste le sue dichiarazioni: “Vincere lontano da Milano e Torino non è facile. Chi indossa quelle maglie, legge quello che c’è scritto sui titoli e basta. Non possono che sposare quella storia. Lo dice il vostro paese, è complicato rompere l’egemonia delle big. In quante sono riuscite a vincere? Il Verona di Bagnoli, la Roma prima della mia Lazio e poi con Capello, la Samp di Boskov. Mai stato facile. Noi riuscimmo a vincere 22 anni fa quando la Serie A veniva da otto anni dove c’era solo la Juve o il Milan a vincere. Il Napoli è andato vicino al trionfo, per certi versi somiglia alla mia vecchia Lazio. Hanno costruito pezzo dopo pezzo la squadra che hanno ora, che può vincere lo Scudetto”.