“Sente la pressione”: Milan, c’è la bocciatura netta di Capello

Le parole di Fabio Capello costituiscono un giudizio importante sul calciatore del Milan, ma anche l’attenuante a un periodo non troppo convincente come prestazioni.

Charles De Ketelaere è stato uno dei giocatori più attesi dal Milan e dai suoi tifosi durante la sessione estiva di calciomercato. La convinzione radicata era che il suo arrivo in squadra potesse essere un apporto importante per il gruppo a disposizione di mister Pioli, facendone aumentare l’efficacia e la qualità.

Pioli grida
Stefano Pioli, Milan (LaPresse)

D’altronde la società rossonera ha investito 35 milioni di euro per acquistare il 21enne dal Club Bruges, cercando così di bruciare la concorrenza ed evitare che il valore economico del cartellino del calciatore, considerata anche l’età, potesse aumentare in modo smisurato.

Quando mancano due giornate al termine della fase a gironi dell’edizione attuale della Champions League, De Ketelaere diventa un elemento essenziale anche contro la Dinamo Zagabria. Attualmente infatti il Milan è terzo del girone a 4 punti. Il Chelsea è in testa con 10 punti e ciò significa che per la squadra italiana è tutto ancora possibile: uscire dalla competizione, ma anche qualificarsi agli ottavi come prima.

De Ketelaere frustrato
Charles De Ketelaere, Milan (LaPresse)

Milan, Capello su De Ketelaere: “Va aspettato, ha qualità”

Ai microfoni di ‘SKY Sport’, in occasione della sfida contro la Dinamo Zagabria, è intervenuto il tecnico Fabio Capello proprio per commentare la presenza del giocatore nella lista degli 11 titolari del match: “È un ottimo elemento. De Ketelaere possiede qualità, visione di gioco e abilità nel dribbling. Tuttavia lo vedo un po’ molle. Forse è preoccupato anche per l’ultimo problema fisico”.

Approfondendo la considerazione l’allenatore italiano ha concluso: “Contro il Monza non è entrato con rabbia e determinazione. Forse era frenato dal problema avuto. Ha qualità comunque. Va aspettato. Non è da escludere che senta anche il peso di San Siro.  È uno stadio che va vissuto per capire cosa sia”.

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