📞 “Se viene fuori…”: Juventus, l’intercettazione telefonica sul caso Ronaldo

La situazione della Juventus comincia a definirsi in uno scenario sempre più complesso e delicato, proprio a causa di documenti e intercettazioni nelle mani della Giustizia.

Le dimissioni dell’interno Consiglio d’Amministrazione della Juventus sono state un vero terremoto per la societĂ  tra le piĂą importanti d’Europa. Sintomo di una scossa che è soltanto la prima in vista di un assestamento che richiederĂ  del tempo e sarĂ  gestito principalmente dalla Giustizia ordinaria.

Agnelli seduto in tribuna
Juventus, le parole dell’intercettazione sulla “carta Ronaldo” (LaPresse)
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Anche Gabriele Gravina, presidente della FIGC, si è esposto in merito, cercando di predicare calma e di non affrettare i giudizi di vario tipo. Le sue dichiarazioni tuttavia possono rappresentare soltanto la faccia diplomatica del calcio italiano, che cerca di controbilanciare le notizie che spuntano altrove.

‘La Stampa’, ad esempio, ha diffuso alcuni dettagli di intercettazioni telefoniche tra i dirigenti della Juventus nel merito dell’investimento economico volto a tesserare il campione portoghese, Cristiano Ronaldo, nell’estate del 2018.

Nedved e Agnelli insieme allo stadio
Caos Juventus, l’intercettazione sulla “Carta Ronaldo” (LaPresse)
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Juventus, spunta una pericolosa intercettazione sul caso Ronaldo

Nell’intercettazione presa in considerazione pare si ascolti la voce di Cesare Gabasio, avvocato a capo del pool legale della Juventus, che dialoga con Federico Cherubini in merito alla “carta Ronaldo”. A questo documento si fa riferimento, sottolineando che non doveva in alcun modo venire a galla. Il motivo era: “Se succede ci saltano alla gola, tutto sul bilancio, i revisori e tutto. E poi ci tocca fare una transazione finta”.

Ciò è quanto trascrive il quotidiano, aggiungendo così dettagli alla ormai nota “manovra stipendi”, che costituisce il fulcro dell’inchiesta ‘Prisma’. Rispetto a questa stessa la FIGC ha dovuto aprire una nuova inchiesta anche dal punto di vista della Giustizia Sportiva. L’errore principale è stato che le scritture private, le quali riguardavano il taglio degli stipendi in epoca di pandemia, avrebbero dovuto essere ascritte a bilancio, mentre ciò non sarebbe avvenuto, portando così alla “scomparsa” di circa 30 milioni di euro.

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