Kvaratskhelia brilla e Putin va su tutte le furie: il motivo

Kvaratskhelia è sempre più leader del Napoli, in Italia e in Europa. E chi non è contento è il Presidente russo, che lavora alle contromisure.

Ieri, venerdì 24 febbraio, ha compiuto un anno l’invasione russa dell’Ucraina, che ha dato il via a una guerra tutt’oggi non ancora terminata. E che ha avuto grosse ripercussioni sul mondo del calcio, come sa bene anche il Napoli. Infatti, senza il conflitto in Ucraina probabilmente Kvaratskhelia non sarebbe mai arrivato a Castel Volturno, o almeno non a queste cifre.

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Kvaratskhelia continua a stupire nel Napoli. (LaPresse) Ultimecalcionapoli.it

L’ala mancina georgiana giocava al Rubin Kazan, che lo aveva acquistato nel 2019 e gli aveva permesso di affermarsi come uno dei principali talenti in Europa. Ma lo scoppio della guerra, e le tensioni tra Georgia e Russia, lo hanno convinto ad abbandonare il campionato locale. Kvaratskhelia è così tornato in patria, alla Dinamo Batumi, e ciò ha ridimensionato di molto il costo del suo cartellino. È stato a quel punto che Giuntoli è piombato su di lui.

In generale, la guerra ha creato enormi problemi al calcio russo. La nazionale e i club sono stati esclusi dalla UEFA e da tutte le competizioni internazionali, e il campionato è oggi marginalizzato. Tante stelle, nell’arco di un anno, se ne sono andate, come ha fatto appunto Kvaratskhelia. In pieno declino, il Presidente Vladimir Putin ha deciso di intervenire per provare a correggere la situazione.

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Putin durante la premiazione dei Mondiali del 2018 in Russia. (LaPresse) Ultimecalcionapoli.it

Il piano “anti Kvaratskhelia” della Russia di Putin

In questi giorni, il governo russo ha deciso di concedere la cittadinanza a tre delle ultime stelle straniere rimaste nel campionato locale. Stiamo parlando dell’olandese Quincy Promes dello Spartak Mosca, e dei brasiliani Malcom e Claudinho dello Zenit San Pietroburgo. Un espediente per legarli al calcio locale e facilitare l’arrivo di altri giocatori dall’estero, in attesa della riammissione ai tornei internazionali.

L’intervento di Putin nel calcio non deve sorprendere, dato che il Presidente russo ha spesso usato il pallone come strumento di propaganda. Ovviamente pensiamo all’organizzazione dei Mondiali del 2018, ma non è l’unico esempio. Fino alla guerra in Ucraina, la Champions League era sponsorizzata dal colosso energetico statale Gazprom, che possiede anche lo Zenit, il club per cui tifa lo stesso Putin.

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