“Mio padre non voleva”: Napoli, l’annuncio di Simeone spiazza i tifosi

Il Napoli scenderà tra poche ore in campo contro l’Eintracht per gli ottavi di Champions League: la rivelazione di Simeone sul padre.

Il Napoli scenderà solamente tra poche ore in campo a Francoforte contro l’Eintracht. La squadra di Luciano Spalletti sta lavorando per fare del proprio meglio. E proprio alla vigilia del match ha parlato uno dei protagonisti degli azzurri.

Simeone in campo Napoli
Giovanni Simeone e il retroscena che riguarda suo padre: le sue parole (LaPresse) UltimeCalcioNapoli.it

Il Napoli ormai solamente tra poche ore potrà dare del proprio meglio anche in Europa e quindi in Champions League. La squadra di Spalletti giocherà perciò la gara di andata a Francoforte, poi ospiterà l’Eintracht al Maradona.

Alla vigilia del match ha parlato, ai microfoni di ‘UEFA.com’, Giovanni Simeone. Uno dei protagonisti della squadra di Luciano Spalletti. L’attaccante con il sogno di giocare e segnare in Champions. Ecco cos’ha dichiarato.

Simeone esulta Napoli
Giovanni Simeone, l’argentino con il sogno di giocare la Champions League: il retroscena del suo tatuaggio (LaPresse) UltimeCalcioNapoli.it

Napoli, Simeone parla del sogno Champions League: “Dovevo lavorare duramente per…”

Giovanni Simeone, alla vigilia della sfida tra Napoli ed Eintracht, ha parlato così ai microfoni di ‘UEFA.com’: “La prima Champions League che ricordo perfettamente è stata quella vinta dal Milan, nel 2007. Da allora sono sempre stato ossessionato dall’idea di giocarci. Non vedevo l’ora di giocare la Champions League, quindi ho voluto fissare il mio obiettivo sulla mia pelle come una specie di promessa”.

E poi la rivelazione sulla scelta del tatuaggio e sulla reazione del padre Diego: “È stata una decisione improvvisa. Quando ci ho pensato mi sono detto: ‘Voglio farmi questo tatuaggio perché il giorno in cui arriverò lì, lo bacerò quando segnerò un gol’. L’ho detto a mia madre e lei mi ha dato il permesso, ma mio padre non voleva che lo facessi. Diceva che ero pazzo. Non credeva molto nei tatuaggi”.

“Quando mi allenavo – ha continuato – guardavo il mio tatuaggio e mi dicevo: ‘Allenati, dai il massimo, il tuo obiettivo è arrivare lì’, e mi motivavo ancora di più. Era tutta una questione di motivazione e di avere un obiettivo, seguendo un sogno che non sapevo nemmeno se avrei mai potuto realizzare. Ho sempre saputo che dovevo lavorare duramente per realizzare quel sogno“.

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