Napoli-Bari, caso multiproprietà: la sentenza fa sorridere De Laurentiis

Napoli e Bari sono i due club di proprietà della famiglia De Laurentiis: non potrebbero perciò convivere, come multiproprietà, nello stesso campionato. La sentenza fa ‘sorridere’ il presidente.

Il Napoli e il Bari sono entrambi di proprietà della famiglia De Laurentiis. Per questo motivo, se la squadra pugliese dovesse riuscire a scalare le gerarchie della Serie B fino in fondo come ha già iniziato a fare e dovesse approdare nel campionato italiano di massima serie, si dovrebbe trovare una soluzione. Proprio in merito a questo discorso è arrivato un pensiero ben preciso.

De Laurentiis guarda verso l'alto
Aurelio De Laurentiis guarda verso il futuro per i suoi club (LaPresse) UltimeCalcioNapoli.it

Aurelio De Laurentiis ha come proprietà il Napoli, mentre il Bari appartiene formalmente a suo figlio Luigi. Uno dei due, in caso di promozione del Bari (attualmente al terzo posto con 30 punti in Serie B) , dovrebbe perciò essere venduto.

In Italia, infatti, non è permessa la multiproprietà nello stesso campionato. In questo senso la Salernitana e la Lazio hanno fatto scuola. Ma c’è anche chi non è d’accordo con questa regola.

Il Napoli festeggia Osimhen
Il Napoli festeggia per il gol di Victor Osimhen (LaPresse) UltimeCalcioNapoli.it

Napoli-Bari, Manzo parla della multiproprietà dei due club per De Laurentiis: il discorso va a favore del presidente

Amedeo Manzo, presidente della BCC (Banca del Credito Coperativo), ha parlato ai microfoni di ‘Radio Punto Nuovo’ nel corso di ‘Punto Nuovo Show Sport’. Questo il suo pensiero sul discorso legato alla multiproprietà di De Laurentiis con Napoli e Bari: “Vietare la multiproprietà mi sembra una cosa preistorica. Se c’è un investitore competente come De Laurentiis che può rilanciare un’altra grande città del Mezzogiorno come Bari, perché vietarglielo?”.

Ha poi continuato affermando: “Mi auguro una modifica delle regole per non vietare tutto ciò. Anche perché se un imprenditore lavora nel rispetto delle norme, non vedo dove possa essere il problema. Capisco che al giorno d’oggi, però, sia difficile per molti lavorare nel totale ossequio delle regole, lo abbiamo visto anche per società più blasonate”.

“Il Napoli – ha riferito in conclusione Manzo – nelle mani di una potenza internazionale per crescere ancora? Non credo, anzi. Vi chiedo: perché non può essere proprio Napoli con la città di Napoli un polo internazionale e di riferimento per tutti?“.

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